Mina, una giovane tigre di 80 anni
Immensa, unica, voce immortale, la “Tigre di Cremona” spegne oggi 80 candeline.
di Enrico Daniele.
È un compleanno speciale quello che festeggia oggi Mina Anna Maria Mazzini (Busto Arsizio 25 marzo 1940), considerata la più grande voce italiana di tutti i tempi. Speciale perché segna la sua seconda vita, dopo la prima, conclusasi con il ritiro dalle scene nel lontano 1978, a soli 38 anni.
Stanca della popolarità che la stava soffocando, per i tanti impegni che la vedevano protagonista in radio, televisione, nei locali più prestigiosi d’Italia e nel mondo, Mina decise di ritirarsi nell’agosto del 1978, lontana dai riflettori, dai giornalisti e paparazzi sempre alla ricerca di particolari piccanti della sua vita privata, scoop e flirt, il più delle volte inventati.
Ma non di smettere di cantare.
Nei successivi 42 anni, infatti, la “Tigre di Cremona” (appellativo che pare fu coniato per lei negli anni sessanta dall’amica giornalista e scrittrice Natalia Aspesi, sua conterranea) non ha mai smesso di regalare al suo pubblico la magnificenza della sua voce. Inconfondibile, dotata di una notevole estensione unita ad una formidabile capacità interpretativa, ha consentito a Mina di rimbalzare agevolmente e con straordinario successo tra i diversi generi musicali, spesso assai distanti tra loro.
Una carriera cominciata quasi per caso, nell’estate del 1958. Mina era in vacanza come ogni anno con la famiglia in Versilia e, sollecitata dagli amici, salì sul palco della mitica Bussola di Sergio Bernardini. Una prima volta che lasciò tutti sbalorditi, per primo lo stesso Bernardini che nelle serate a seguire faticherà a contenere l’irruenza artistica della “Mina urlatrice”, come verrà in seguito definita dalla stampa di allora assieme ad altri cantanti emergenti dell’epoca: Adriano Celentano, Little Tony, Giorgio Gaber, Betty Curtis.
Dalla Bussola in Versilia al successo televisivo di “Baby Gate” (il suo primo pseudonimo): un salto enorme, non per Mina, che debutta nientemeno a “Lascia o raddoppia” di Mike Buongiorno nel marzo del 1959 e successivamente invitata da Mario Riva nel popolarissimo spettacolo “Il musichiere”, dove ripropone “Nessuno”, il suo primo successo. Con lo stesso brano partecipa a “Canzonissima 1959” e riceve i primi riconoscimenti (“Juke Box d’oro” e “Microfono d’oro”) che le aprono la strada per gli anni sessanta, quando arriverà la sua definitiva consacrazione.
Il debutto al “Festival di Sanremo” nel 1960 e nel 1961 la cocente delusione per un inaspettato quarto posto segna anche la fine delle apparizioni di Mina al Teatro Ariston.
Tuttavia, per lei si aprono le porte dei palcoscenici internazionali: Spagna, Giappone, Venezuela, Francia, Austria, Argentina. Nel 1962 un sondaggio la ritiene la cantante del momento più pagata d’Europa.
Ma il successo ha un suo prezzo.
Infatti, dopo la nascita di Massimiliano nell’aprile del 1963, figlio avuto da una relazione con l’attore Corrado Pani (che era sposato con l’attrice Renata Monteduro), la stampa mette in atto un accanimento mediatico senza precedenti, alimentato dall’Italia bacchettona di quei tempi.
Uscita temporaneamente per lo scandalo dalle scene televisive, vi farà ritorno solo nel 1964 alla “Fiera dei Sogni”, cui seguiranno le indimenticabili conduzioni di “Studio Uno”. Celebre la puntata con Alberto Sordi dove l’attore romano (del quale si ricorda quest’anno i cento anni dalla nascita) si rivolgerà a Mina con una frase rimasta negli annali della tv: “Quanto sei bella… sei la più grande cantante del mondo. Sei grande grande grande…sei ‘na fagottata de roba”.
Nel 1968 un’affermatissima e popolarissima Mina conduce “Canzonissima” in coppia con Walter Chiari e Paolo Panelli. Vera regina del sabato sera, presenta in seguito “Teatro 10” (1972) e “Millelluci” (1974).
Gli anni settanta segnano per lei altri successi. Nel 1975 una delle pietre miliari nella storia musicale di Mina: esce la stupenda, scandalosa, “L’importante è finire”, e nell’estate del 1978 l’altrettanto scabrosa “Ancora ancora ancora”, pezzi entrambi scritti per lei da Cristiano Malgioglio. L’esibizione in tv di quest’ultima, sigla del programma “Mille e una luce”, subisce la scure della censura, che ne limita i particolari sulla bocca di Mina, e di fatto segna il suo addio alla televisione.
Da lì a poco la sua ultima esibizione dal vivo, da dove era partita: il 23 agosto 1978 l’ultimo concerto al “Bussoladomani” in Versilia.
Per assurdo, scomparsa dalle scene, Mina ha continuato a far parlare di sé e, probabilmente, ad aumentare la sua popolarità anche in coloro che non hanno mai potuto apprezzarla dal vivo.
Enormi i successi, anche dopo il ritiro. Impossibili elencarli tutti, come impossibile ricordare i duetti con i più grandi cantanti ed interpreti italiani ed internazionali. Una enormità la vendita discografica costituita da più di 150 milioni di dischi, divisi in 72 album in studio, 3 dal vivo, 40 raccolte, 17 EP, 145 singoli, 6 album video e 5 colonne sonore.
Le uscite discografiche più recenti di Mina: gli album “Maeba” (2018), ”Mina Fossati” (2019) e il brano “Luna diamante” inserito nella colonna sonora del film “La dea fortuna” di Ferzan Özpetek.