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Bacchiglione Beat 2020 – 24a edizione

La manifestazione di musica beat più longeva d’Italia.
di Enrico Daniele.

La pandemia Covid-19 non ferma il Bacchiglione Beat 2020, evento musicale giunto alla 24esima edizione, organizzato dall’inossidabile ex “ragazzo dai capelli verdi” Franco Maria Serena, presidente dell’associazione da cui prende il nome la manifestazione che, senza tema di smentita, è considerata la più longeva d’Italia per la musica di genere.
Dopo il lungo peregrinare negli anni tra i suggestivi palcoscenici dell’Arena Romana, del Portello, con lo splendido palco galleggiante, e del Parco della Musica, quest’anno le cinque serate si terranno al Social Park del Parco Venturini Natale (ex Fistomba) già teatro delle prime edizioni della manifestazione.
Ricco e vario il programma, come da tradizione, che inizierà il primo fine settimana di agosto, sabato 1 e domenica 2, per proseguire venerdì 7 e sabato 8, con la serata conclusiva prevista per martedì 11. I concerti avranno inizio alle ore 20,30 con ingresso libero per tutti.
Un’occasione di ritrovo per artisti, musicisti, cantanti e i tanti appassionati, molti dei quali hanno vissuto in prima persona l’epopea del beat in Italia. Un fenomeno, nato sulla scia del successo dei Beatles che, tra la metà degli anni ’60 e i primi anni ’70, ha visto il fiorire nel nostro Paese di innumerevoli “complessi” (come allora venivano definiti i gruppi) chiamati anche “garage band”, perché le improvvisate sale prova erano costituite essenzialmente dalle autorimesse di casa.
Padova diventò una delle città italiane dove maggiore fu l’interesse e lo sviluppo del beat. Infatti, si contarono più di 200 band, alcune delle quali salirono agli onori delle cronache nazionali ed internazionali. Su tutte ricordiamo i mitici Delfini (Renato Levi Minzi, Franco Capovilla, e Sergio Magri e Mario Pace – con il “quinto” Giorgio Castellani), ma anche I Ragazzi dai Capelli Verdi (Franco Serena, Oliviero Peci, Maurizio Elponti, Paolo Giuffrida e Francesco Stoppa) e i Royals (Gabriele Zambon, i fratelli Enrico e Franco Carbucicchio, Silvano Gaffarelli e Amleto Zennaro).
L’offerta musicale di quest’anno si completa con il rinnovamento della ristorazione al Parco Venturini Natale. Ora la scelta è più ampia e completa e sarà possibile cenare con prenotazione, in ottemperanza alle normative anti Covid-19.
Non è cambiato, invece, il direttore artistico del Social Park che quest’anno ospita lo storico festival beat, Lino Gastaldello, altra mitica figura del panorama musicale padovano con formazioni in auge tra gli anni’80 e ’90. Nel raffinato cartellone del Social Park, oltre al Bacchiglione Beat, nelle serate del martedì e venerdì gli eventi live spazieranno a 360° intorno al jazz, latin, blues, rock & reggae, con l’alternarsi sul palco di numerosi artisti di fama nazionale ed internazionale.

Questo il programma completo delle 5 serate del Bacchiglione Beat 2020:
sabato 1 agosto
Dadson; St. Lorenz Street; Ambaradan Rock Beat; Roccaforte; Emozioni.
domenica 2 agosto
The Acoustic Mood Project; The Black Stars; French & Firebirds; Pythagora; Giuliano Girardi; Lele Zambon & Royal Family.
venerdì 7 agosto
Comandante, Dottore, Presidente; The Electric Shock; The Heartbeat Band; Mirko de Fox; The White Blues; Serena Rock Band.
sabato 8 agosto
Paolo Zulian Concept; I Novecento; Barcollo Ensemble; Silver Band; Pensione Beat con Gigi Barichello.
martedì 11 agosto
Patty’s Friends; The Mope; La Vecchia Maniera; Enzo Scibetta Group; Radio City Stars; Maurizio Boldrin.

Per informazioni:
Segreteria organizzativa
333 1823624 – 348 4726313
Per le prenotazioni ristorazione:
342 8437085

Bacchiglione Beat 2017: Lorenzoni ospite della serata conclusiva

di Redazione
(foto Paul Le Dik)
Ancora grande pubblico alla serata che ha concluso la prima parte del festival
La sorpresa: la visita del vice sindaco Lorenzoni che si complimenta con l’organizzazione
A settembre due date al Fistomba

La 21° edizione del Bacchiglione Beat 2017 si è conclusa con la quarta serata al Portello, prima delle due repliche al Fistomba, previste il 9 e 10 settembre.
La manifestazione organizzata da Franco Maria Serena, mito vivente del beat italiano, ha avuto come ospiti altri miti dell’epoca beat italiana: ieri sera sullo “zatterone” del Portello è arrivato Lele Zambon dei Royals, complesso beat diventato famoso per aver interpretato (al posto di Guccini) la cover di Mrs. Robinson del duo Simon & Garfunkel inserita nella colonna sonora de Il Laureato, film che fece conoscere al mondo Dustin Hoffmann.
Le Jene, formazione cittadellese con a capo Roberto e Giancarlo Zulian hanno ricordato un altro grande del beat, Alfredo Frizzarin, eclettico bassista e colonna portante di molti gruppi musicali, già vice presidente del Bacchiglione Beat (eredità raccolta proprio da Roberto Zulian), scomparso nel 2015.
La serata era stata aperta dai St Lorentz Street, gruppo country rock di Abano Terme con la bella voce di Gaia Zoroaster, mentre The White Blues hanno sfoderato il loro talento scaldando il folto pubblico interpretando i successi dei Beatles.
La Royal Family di Lele Zambon ha messo in luce le doti canore di Beatrice, voce e figlia d’arte, “talis pater!”, segno che il dna di famiglia è più che una garanzia anche sul palcoscenico.
La chiusura è stata affidata alla Serena Rock Band dell’inossidabile Franco Maria Serena con interpretazioni dei successi stranieri degli anni ’60 arrangiati in maniera molto personale, ricchi di sfumature e costruiti a proposito per esaltare le doti canore dell’ex “Ragazzo dai Capelli Verdi” che, nonostante lo scorrere del tempo, riesce sempre ad entusiasmare il grande pubblico che lo segue.
Tra questi la sorpresa, ieri sera, di un “piacevolmente sorpreso” Arturo Lorenzoni (al centro nella foto di gruppo), neo vicesindaco insediatosi a fianco di Sergio Giordani alla guida del Comune di Padova. Lorenzoni ha salutato il pubblico del Portello, ricambiato da un lungo applauso, esprimendo meraviglia e compiacimento per una manifestazione che si svolge poco lontano dal suo ambiente di lavoro (è professore universitario di Economia dell’Energia) e fermandosi per ascoltare l’esibizione di Serena, concedendosi poi nel finale per la foto di gruppo.
Il saluto e i ringraziamenti finali del presentatore, Enrico Daniele, con il rimando alle due serate del 9 e 10 settembre al Parco Venturini (ex Fistomba), ha concluso la prima parte di un festival che quest’anno rischiava di non essere realizzato a causa di problemi burocratici.

Bacchiglione Beat 2017: a settembre si replica

di Redazione

Molto partecipata anche la terza serata
L’annuncio di altre due date conclusive a settembre
E stasera sera clou con Lele Zambon dei Royals e la Serena Rock Band

La terza serata della 21esima edizione del Bacchiglione Beat ha registrato la consueta grande affluenza del pubblico incurante della giornata torrida.

La serata si è aperta con il ritorno sulla scena dei Ghibli, la band facente capo al suo fondatore, Maurizio Cappellari che ha ricordato Paolo Giuffrida (ex ragazzo dei Capelli Verdi, scomparso nel 2007) che con Cappellari fondava il gruppo dopo aver lasciato i Ragazzi dai Capelli Verdi, arrivato sino ai giorni nostri e per la prima volta sullo “zatterone” del Portello.

Dopo i Ghibli, un altro apprezzato ritorno: quello de La Vecchia Maniera, gruppo di Este con un repertorio improntato sulle canzoni italiane di De André, Nada, Mannoia e altri grandi autori italiani.

E’ toccato poi ai CCR & Co. traghettare la serata con le sonorità dei Creedence Clearwater Revival e di John Fogerty, di cui sono apprezzata cover band, per arrivare ai Pythagora, storica band padovana fondata nei primi anni ’70 e tutt’ora attiva. Un repertorio ricco con il graditissimo omaggio a Carlos Santana proprio nel giorno del 70esimo compleanno del grande performer messicano.

A conclusione di una magnifica serata l’esordio sul palco in questa edizione di Franco Maria Serena, inossidabile e instancabile organizzatore del Bacchiglione Beat. Accompagnato dagli Electric Shock, Serena si è addentrato nei temi più cari della melodia classica italiana con gli inevitabili omaggi a I Delfini, I Corvi, l’Equipe 84 e naturalmente, ai suoi Ragazzi dai Capelli Verdi. Apprezzata da pubblico una personalissima reinterpretazione di “Sapore di sale” di Gino Paoli.

Al termine il lieto annuncio di Enrico Daniele, presentatore della serata, che informa il pubblico delle due date al Parco Venturini (ex Fistomba) previste per il 9 e 10 settembre, a concludere la 21esima edizione del Bacchiglione Beat che, mai come quest’anno, ha rischiato di non essere realizzata a causa di alcuni problemi burocratici.

Stasera quarta e ultima serata sullo zatterone del Portello con i St. Lorentz Street, Le Jene, The White Blues, Lele Zambon & Royal Family e in chiusura la Serena Rock Band.

La Redazione di Musikkoman™

Bacchiglione Beat 2017: un successo da tramandare ai posteri

di Mario Benincà BeatGenerator

Grande successo di pubblico e di artisti

Eccolo anche quest’anno il Bacchiglione Beat, arrivato ormai alla 21a edizione: una maggiore età di tutto rispetto nel panorama italiano.

Il ritorno alla Porta Portello direttamente sul navigabile del fiume Bacchiglione (il Piovego) è di dovere.

Tutto sotto la regia del cerimoniere Franco Maria Serena, la caparbia sua volontà di tramandare ai posteri il Beat e non solo come fenomeno musicale.

La prima serata si apre quasi in sordina con un unplagged che è la colonna sonora di quasi tutta la programmazione: i Route 66 con Gino Pirazzo e Toni Bertamini con inesplorate atmosfere west coast, il “grande vecchioEnzo Scibetta, gli ottimi Acoustic Mood di Massimo Favaretti hanno un lampo hard con l’inaspettata cover di “Nothing Else Matters” dei Metallica. Nick Cars e i Bart’s Group hanno il compito di riportare l’elettricità nella serata mentre i battelli passano sul fiume con i passeggeri che salutano ammirati la performance.

La seconda serata è degna erede della prima: il revival è senz’altro il filo conduttore. Mauro Blues, dove per “blues” si intente anche le origini del rock, e dove Elvis e Chuck Berry sono i padri fondatori o senz’altro i traghettatori tra i due stili.  Arrivano poi i Positiva, già superbi musicisti ma con l’aggiunta di Carlo De Bei, la ciliegina sulla torta.

Ma senza il beat italiano non si fa festa e allora ci pensa Gigi Barichello con la sua Pensione Beat: lui è l’Uomo Qualunque, uno di noi che fin da giovane ha sognato di diventare cantante e di interpretare le canzoni che ha sempre sentito. E il sogno si avvera alla vigilia della pensione….e allora Pensione Beat!

Tutto il foltissimo pubblico assiepato sulle scalinate e sugli spalti non riesce a trattenere l’entusiasmo. La serata è già bollente quando arrivano gli HeartBeat di Joe Varano per un sanguigno rock revival. Ma per la gioia dei fans non poteva mancare Maurizio Boldrin con i suoi Dottor Jeckill & Mr Hyde a terminare una serata che ha lasciato tutti senza voce per i cori da stadio che si sono prolungati fino a notte fonda.

Ad accompagnare la presentazione di ogni gruppo un frizzante Enrico Daniele con le sue spiritose “boutades” ma anche con preziose note storiche riuscendo a dare alle serate anche una piacevole ed istruttiva nota culturale.

Avanti così!

Mario Benincà – BeatGenerator

Bacchiglione Beat 2017 – Prima serata

di Redazione
Martedì 18 luglio a Porta Portello

Inizia martedì 18 luglio alle 20:45 la 21esima edizione del Bacchiglione Beat, l’evento musicale ideato ventuno anni fa da Franco Maria Serena, icona del beat padovano, mitico “front man” dei Ragazzi dai Capelli Verdi.
La prima delle quattro serate previste in cartellone vedrà salire sul palco acquatico del Portello River Festival cinque formazioni:
Nick Cars Company: Andrea Sannito (chitarra e voce), Nicola Bertin (chitarra), Sandro Beggio (tastiere), Mughi (basso), Steve Argenti (batteria), Giancarlo Pilla (percussioni).
Route 66: Gino Pirazzo (chitarra) e Tony Bertamini (chitarra).
The Acoustic Mood Project: Massimo Favaretti (chitarra e voce), Geppo Canale (basso), Alberto Lazzarini (chitarra)
The Open Space: Max Bizzaro (chitarra e voce), Enzo Scibetta (chitarra e cori), Giovanni Labita (chitarra), Alberto Bettin (tastiere),Pietro Bortolami (basso), Alessandro Friso (batteria)
The Bart’s Group: Renato Jacopetti (chitarra e voce), Roberto Lughi (tastiere e voce), Alberto Bettin (piano e voce), Luciano Michelon (basso), Claudio Galazzo (batteria e voce).
Presenta: Enrico Daniele
Direzione artistica: Franco Maria Serena

Pensieri e Parole 2017 – Sesta edizione

di Redazione

Una serata all’insegna del “rosa”

Giunge alla sesta edizione “Pensieri e Parole” nel giardino teatro di Palazzo Zuckermann a Padova (giovedì 13 luglio, ore 20:45, ingresso Euro 5,00 – prevendite: Il Ventitré dischi, via Barbarigo, 2 – Padova).
L’evento di quest’anno si “tinge di rosa” perché l’intento dell’inossidabile direttore artistico, Franco Maria Serena, è quello di valorizzare la voce femminile.
Quindi, accompagnate da musicisti di indubbio spessore, si alterneranno sul palco sei donne: Moran Dix con gli Acoustic Mood Project di Massimo Favaretti, Beatrice Zambon con Lele Zambon dei Royals, Muireann June Cash con Mr. Mat (Matteo Favretto), Marina Bagagiolo con la Blue Band (Roberto Scarcioffolo e Daniele Chillon) e Sara Moschin con i Blue Rose (Steve Argenti, Roberta Pacchini).
L’intrattenimento tra un gruppo e l’altro sarà curato da Chiara Perin che reciterà alcuni testi delle canzoni.
Presenta Enrico Daniele.

Bacchiglione Beat: 21 anni di musica

di Redazione

Torna al Portello la manifestazione musicale padovana più longeva.

Un tempo era l’età che determinava la “maggiore età” ed un individuo diventava adulto, ma senza ombra dubbio il Bacchiglione Beat la maggiore età l’ha raggiunta ormai da tempo.
Torna per la 21esima volta la grande kermesse musicale ideata ventuno anni fa da Franco Maria Serena, mitico “front man” dei Ragazzi dai Capelli Verdi, ex Rangers Sound, complesso cittadino salito presto alla ribalta nazionale in un’epoca di grande fermento musicale: gli anni ’60.Dopo qualche “intoppo burocratico” che rischiava di far saltare la manifestazione, l’ostinazione e la tenacia di Serena fa sì che giunga finalmente il tanto atteso cartellone che prevede quattro serate dal 18 al 21 luglio nell’ambito del Portello River Festival.

Sullo “zatterone” allestito anche quest’anno nelle acque della prestigiosa “Omnium Sanctorum”, la porta edificata dalla Repubblica Serenissima nel 1519 e oggi chiamata Porta Portello, si alterneranno 20 band: circa 100 artisti che riproporranno le melodie ed il sound tipico del periodo che va dalla metà del 1960 ai primi anni ’70.In quegli anni Padova raccolse l’onda del fenomeno straordinario che arrivava dall’Inghilterra, dove il successo dei Beatles stava riscrivendo la storia della musica lasciando un’impronta inconfondibile ed indelebile ancor oggi.La nostra città vide il fiorire di un impressionante numero di gruppi musicali – i complessi, come li chiamavano allora. Se ne contarono più di qualche centinaio, che nascevano, si fondevano, morivano e si riformavano senza soluzione di continuità.

Alcuni di questi arrivarono sino alla ribalta nazionale ed internazionale. Come dimenticare I Delfini, I Ragazzi dai Capelli Verdi, I Royals, I Diapason, I Puppys, I Condor, I Più… Fu allora che Padova, con pieno diritto, venne chiamata la “Piccola Liverpool”.E la felice intuizione di Franco Maria Serena, uno dei protagonisti di quell’epoca, 21 anni or sono faceva nascere il Bacchiglione Beat che nel tempo ha cambiato varie sedi (dal Parco Fistomba a Prato della Valle sino all’Arena Romana in piazza Eremitani) per stabilirsi da oltre 10 anni nella suggestiva location di Porta Portello.
Un’idea straordinaria che valorizza l’importanza che ha avuto il “beat” nella storia musicale italiana, pur nel breve ma intenso periodo vissuto a cavallo tra il ’60 e il ’70.

Si parte martedì 18 luglio con:
Nick Cars Company, Route 66, The Acoustic Mood Project, Enzo Scibetta e gli Open Space e The Bart’s Group.
Presenta Enrico Daniele.

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