I 50 anni di Abbey Road
L’ultimo atto dei Beatles, che avevano ancora molto da dire.
di Enrico Daniele
Esce oggi per Apple Corps Ltd./Universal Music, in versione rimasterizzata e con molte tracce inedite, Abbey Road, l’ultimo capolavoro dei Beatles uscito nella versione originale il 26 settembre 1969.
L’album con la famosa copertina che ritrae i quattro di Liverpool attraversare la strada in fila indiana sulle strisce pedonali di Abbey Road, fuori dagli studi di registrazione della EMI Records, rimane forse il più bello dei Beatles, il penultimo in studio, ma l’ultimo registrato insieme da Lennon, McCartney, Harrison e Starr. Dopo l’uscita di Abbey Road, le strisce pedonali di quella strada sono diventate uno dei luoghi universalmente più fotografati, tutelati come un monumento storico e visitati ogni anno da migliaia di fan dei Beatles. Grazie al grande successo dell’album, gli studi della EMI vennero addirittura ribattezzati Abbey Road Studios, diventando lo studio di registrazione più famoso al mondo.
L’opera esce in molti formati (Box Super Delux, Delux Vinyl Box limited edition, Deluxe 2CD, 1CD 1 LP e una edizione limitata da 1LP Picture Disc con nei due lati raffigurata la storica cover di Abbey Road) e contiene il nuovo stereo mix, realizzato direttamente partendo dalle otto tracce dei nastri originali, mixati da Giles Martin (figlio di George, il produttore considerato a pieno titolo il “quinto Beatles”) e Sam Okell, che insieme hanno lavorato con un team di esperti ingegneri e specialisti del restauro del suono agli Abbey Road Studios.
All’epoca, era il 1969, i Beatles litigavano praticamente su tutto, facendo emergere rancori covati per anni, ma costretti per esigenze contrattuali a far uscire un album.
In queste condizioni, difficilmente qualcuno ci sarebbe riuscito. Non i Beatles, chiamati a raccolta da Paul McCartney che aveva in precedenza contattato George Martin. Insieme, messi da parte i vecchi rancori, sfornarono uno dei risultati migliori di sempre.
“Come Together” di John Lennon apre l’album dove l’impronta più forte è lasciata però da George Harrison con la meravigliosa “Something” e con “Here Come The Sun”. Ringo Starr mette il suo sigillo con “Octopus’s Garden”, un brano “italiano” scritto durante una vacanza solitaria in Sardegna. Tuttavia, è Paul McCartney a caratterizzare il lato B dell’album con un medley di 16 minuti, in una vera e propria “opera rock”. Il finale è un assolo di batteria di Ringo: quel “The End” con la sola semplice frase “And In The End, The Love You Take Is Equal To The Love You Make”
Una “anniversary edition” che non può mancare nella discoteca di tutti gli appassionati dei Beatles.
La tracklist di Abbey Road
Lato A
Come Together (Lennon-McCartney) – 4:20
Something (Harrison) – 3:03
Maxwell’s Silver Hammer (Lennon-McCartney) – 3:27
Oh! Darling (Lennon-McCartney) – 3:26
Octopus’s Garden (Starkey) – 2:51
I Want You (She’s So Heavy) (Lennon-McCartney) – 7:47
Lato B
Here Comes the Sun (Harrison) – 3:05
Because (Lennon-McCartney) – 2:45
You Never Give Me Your Money (Lennon-McCartney) – 4:02
Sun King (Lennon-McCartney) – 2:26
Mean Mr. Mustard (Lennon-McCartney) – 1:06
Polythene Pam (Lennon-McCartney) – 1:12
She Came In Through the Bathroom Window (Lennon-McCartney) – 1:57
Golden Slumbers (Lennon-McCartney) – 1:31
Carry That Weight (Lennon-McCartney) – 1:36
The End (Lennon-McCartney) – 2:19
Her Majesty (Ghost Track – Lennon-McCartney) – 0:23