Charlie Agostini
(Carlo Agostini – mimo)
“Per questo ho deciso di fare il mimo” (Charlie)
Charlie Agostini svolge la sua attività artistica ormai da molti anni. La comicità di Charlie si ispira soprattutto allo stile di Jacques Tati (regista, attore, mimo e sceneggiatore francese). Nasce dalla battuta, dal gesto distorto, dalle espressioni caricaturali ed ammiccanti. L’espressione gestuale è caratterizzata da intuizioni geniali, da un uso personale e originalissimo di musica e tecnica, dal desiderio di sperimentare nuove forme e nuovi spazi che non si esauriscono nell’ambito del ristretto del “far ridere”. Dal 1974 ha rappresentato più di 2000 spettacoli esprimendosi nelle realtà e nelle situazioni più diverse e conseguendo lusinghieri successi di critica e di pubblico. Tra questi le partecipazioni al concorso per comici “Il cavallo di battaglia” di Sesto Fiorentino (tra gli artisti selezionati per la finale), il “Premio Antenore” (primo classificato) e a numerose rassegne teatrali. Il mimo Charlie insegna l’arte della gestualità con lezioni, laboratori, performance nelle scuole elementari, medie e superiori e centri universitari e in molte parrocchie di Padova e provincia e nelle scuole teatro nei quartieri comunali di Padova e provincia.
Tutte le forme di spettacolo proposte consistono in performance comico-cabarettistiche, sviluppate attraverso l’arte del mimo, dell’espressività e della gestualità in generale, avvalendosi del contributo della musica eseguita dal vivo e della recitazione e a volte anche con la danza. Nei vari spettacoli ha la collaborazione musicisti, attori e ballerine.
Con la compagnia “Cosmonautica Gagarin” porta in giro con successo alcuni spettacoli con musica e balletti dal vivo.
“MIMANDA GABER”
E’ un’impresa difficile ricordare Gaber a teatro.
Allora abbiamo pensato di recitarlo, mimarlo, cantarlo e danzarlo, a dimostrazione che la sua arte va oltre sia il “teatro” che la “canzone”.
Il risultato è una sorta di ritratto della nevrosi che imbriglia la nostra anima, su cui è possibile sorridere e riflettere, evitando in questo modo di cedere alla disperazione.
Le storie di Gaber raccontate dal cast nello spettacolo sono le storie di tanti di noi, e sono insieme un incredibile viaggio pieno di sorprese.
Da gustare tutto d’un fiato per sentirsi meglio, nonostante lo spettacolo abbia una inevitabile, sana e sacrosanta dose di amarezza.
Un consiglio agli spettatori: provate a chiudere ogni tanto gli occhi immaginando che a pronunciare le parole appena ascoltate sia stata la sua voce, quella lucida voce che ci manca davvero tanto.
La scena ricrea un’atmosfera pulita, semplice, perfetta cornice all’essenzialità caratteristica dell’arte di Gaber e consente di rimanere legati all’urgenza di dire le cose qui e ora, e soprattutto cantate recitate mimate danzate come se fossero rivolte a un interlocutore fisicamente presente, il che non vuol dire altro che immaginare le canzoni come un atto preciso e autentico di comunicazione tra chi canta e chi ascolta.
Da esseri umani a esseri umani.
Artisti in scena:
Alessandro Modenese, il musicista
Laura De Nicolao, la ballerina
Charlie Agostini, il mimo
Alessandro Benfatto, l’attore
Renato Cestaro, l’ospite
Regia: Ernesto Aufiero
Grafica e Costumi: Valentina Aufiero
Scene: Gianni Antoniadis, Eleonora Casara
Coreografie: Silvia Aufiero, Laura De Nicolao
Arrangiamenti: Alessandro Modenese
“MAMA GO PERSO EL TRENO”
Incontri improbabili in stazione.
Si tratta di un prodotto “trasversale” e quindi adatto ad un pubblico eterogeneo sia d’età che di nazionalità, realizzato con l’unico scopo di far divertire famiglie, ragazzi, adulti e anziani, regalando sorrisi ed emozioni senza volgarità, sesso o fini politici.
Lo spettacolo è adatto all’animazione di ogni tipo di manifestazione, serata e appuntamento in generale quali feste di piazza, sagre, serate a tema, cene aziendali, ricorrenze particolari, da realizzarsi presso teatri, sale polivalenti, auditorium, palestre e spazi all’aperto in generale.
Artisti in scena:
Charlie Agostini, mimo
Renato Cestaro, mimo
Laura De Nicolao, ballerina
Alessandro Benfatto, attore
“ATTENTI A QUEI TRE”
Teatro Cabaret con musica dal vivo
La “gestualità e le smorfie comiche” di Charlie Agostini e Renato Cestaro incontrano la chitarra e la voce di Alessandro Modenese. Nasce un originale connubio artistico dove gags esilaranti ed azioni mimiche grottesche si fondono con le interpretazioni musicali dal vivo, per una serata di puro divertimento.
“VENGO ANCH’IO JANNACCI E NOI”
Le atmosfere delle periferie per ricordare l’arte e la comicità surreale del cantautore milanese. In primo piano le canzoni di Jannacci, i nonsense, i brani dedicati ai disperati del mondo, quelli degli amori perduti, dell’impegno contro le guerre e lo sfruttamento.
Ci siamo innamorati delle storie di Jannacci, che raccontano di un’umanità cialtrona, dolente, rassegnata, folle, egoista, generosa e distratta. Le sue canzoni sono umanità in movimento, popolate da esseri così poco interessanti per il prossimo da parere “nissun”, dei nulla con gli occhi impastati di cemento, traffico, fatica e lacrime che vivono e muoiono contromano.
Non sono grandi malfattori, ma pali guerci di bande di ladri improvvisati, sono mariti che si accorgono che gli affanni per le rate di questo e di quello hanno ucciso l’amore. Non sono grandi eroi, ma uomini che sanno morire con dignità allungando il passo. Sono i protagonisti di storie minime, sono persone, non personaggi, che raccontano tutta la loro vita in un lampo, nel tempo di una canzone.
“Le mie canzoni parlano di gente strana, particolare, che si veste come capita, ma non sono mica degli originali e non sono dei poveri, sono dei nullatenenti. A Milano li chiamano barboni. Parlano sempre da soli, ma in milanese, e pur non essendo degli sportivi, portano le scarpe da tennis”. (Enzo Jannacci)
Artisti in scena:
LA GANG
Laura De Nicolao, ballerina
Charlie Agostini, mimo
Alessandro Benfatto, attore
Renato Cestaro, mimo e percussionista
LA BAND
Alessandro Modenese, chitarra e voce
Laura Pirri, cantante
Lorenza Bano, violino
Federico Zugno, fisarmonica
Direzione e regia di Ernesto Aufiero.
Maggiori informazioni al link info@musikkoman.it