Il piccolo delfino ci ha lasciato: addio a Mario Pace
di Redazione
(foto dal sito www.idelfini.net)
Malato da tempo, era il batterista dei Delfini
Mario Pace, batterista dei Delfini ci ha lasciato. Era malato da tempo. Se ne va così uno dei membri storici del complesso che, assieme ai Ragazzi dai Capelli Verdi di Franco Maria Serena e ai Royals di Lele Zambon, hanno marchiato a fuoco la storia della musica italiana dai primi anni ’60 sino alla metà dei ’70.
Mario era il più piccolo (anche di statura) del complesso. Aveva diciannove anni quando ancora studente del liceo artistico entrò a far parte dei Delfini e con lui Renzo Levi Minzi, Sergio Magri, Giorgio Castellani e il compianto Franco Capovilla. Resterà sempre con loro, anche quando Castellani (convinto dal padre) dovette lasciare il gruppo per dedicarsi completamente agli studi, proprio nel momento in cui i Delfini conobbero il successo grazie all’incontro con la CDB di Carmine de Benedittis.
“Aveva un carattere strano, introverso, taciturno e serio. Pareva avere grandi preoccupazioni ma era solo un’impressione” – ricorda una sua biografia. “Il suo pensiero era continuamente al lavoro per trovare nuovi arrangiamenti e nuove battute da aggiungere al suono pulito della sua batteria e non appena seduto sul suo sgabello con davanti i piatti e la grancassa esplodeva improvvisamente dimenticando la sua timidezza”.
Ebbi occasione di conoscere Mario Pace durante il Bacchiglione Beat del 2015. Me lo presentò Franco Maria Serena che lo invitò anche al successivo ricordo di “Titti Capovilla” a settembre, all’arena di Montemerlo dove lo intervistai, assieme a Giorgio Castellani e a Sergio Magri.
Fu difficile per me immaginare che quel gentile e riservato signore ormai in età, fosse stato l’idolo delle ragazzine delle spiagge jesolane o delle serate alla “Capannina” di Arsego, quando con i Delfini batteva i ritmi delle canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones. Mai lo avrei pensato al “Piper” di Roma o all’ “Ed Sullivan Show” nella loro poco fortunata trasferta negli Stati Uniti, riscoprendolo poi nei vecchi filmati Rai che ancora si trovano su You Tube.
“Negli anni ’60 c’era un tirocinio da effettuare, alla fine del quale se il gruppo aveva delle doti o un discografico che credeva in loro il cerchio si chiudeva con l’incisione del tanto sospirato primo disco. Quattro studenti di Padova non sfuggono a questa regola e fu così che Franco, Mario, Renzo e Sergio diventarono i Delfini, un nome che evoca il mare e gli spazi aperti, come la loro musica”, si legge nel sito www.idelfini.net
“Stasera sono solo” (High hell sneekers ) un brano di successo dei Delfini: oggi siamo soli un po’ anche noi.
Ciao Mario.
(Non appena resa nota, comunicheremo luogo e data delle esequie)
Mi chiamo Floriano e sono stato dal 70 al 75 la voce dei Delfini, una grande amicizia con Mario Pace e Franco Capovilla il Fratello Sergio, Sergio Magri e Umberto Tognon.
Tanti bei ricordi e tante serate al Muretto Jesolo.
Tra l’altro visto che hai nominato I Ragazzi dai Capelli Verdi, prima dei Delfini ho militato con I Ghibli, con a capo Paolo Giuffrida e Giuseppe Corazzina (Pino) Diego Piotto.